Ordinata la cessazione dello spot Calzedonia

Utilizzare l'inno di Mameli declinato al femminile era apparsa un'idea geniali ai pubblicitari incaricati di realizzate la nuova pubblicità Calzedonia, nessuno si sarebbe mai aspettato che questa idea avrebbe suscitato l'ira di tantissime persone. Tra queste, oltre a un gran numero di persone comuni che hanno apertamente dichiarato di cambiare canale ogni volta che andava in onda lo spot, anche personalità del mondo politico come il presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza e il coordinatore provinciale milanese del Pdl Romano La Russa che si erano detti entrambi indignati del fatto che lo spot ridicolizzasse l'inno nazionale e avevano chiesto l'intervento dell'Autorità competente affichè ne fosse ordinata la cessazione.

Ebbene, la loro richiesta è stata accolta dal momento che lo scorso 10 novembre l'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ha ordinato la cessazione della pubblicità contestata perchè ritenuta in contrasto con gli articoli 10 e 13 del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale (art. 10 - Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona; art. 13 - Imitazione, confusione e sfruttamento)

Se è vero che erano in molti a non gradire questo spot è doveroso sottolineare anche che erano altrettante numerose le persone che al contrario hanno gradito questa versione dell'inno di Mameli dedicata alle donne interpretando lo spot come un semplice omaggio all'universo femminile e che per questo considerano la decisione dell'Autority infondata ed eccessiva.

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